Italia: un paese di pensionati?

pensionatiL’Italia invecchia, è un dato di fatto. Sono sempre di meno i giovani che vivono nel nostro paese (sia perché nascono sempre meno bambini, sia perché c’è la cosiddetta “fuga di cervelli”) e, di conseguenza, in proporzione, ci sono sempre più persone over 60, pensionati e non.

Che cosa significa questo per l’economia nostrana? A che cosa porterà nel prossimo futuro?

Il problema principale è legato alle pensioni, che oggi sono pagate con i contributi di chi lavora. L’Italia non ha alcun fondo da cui attingere per pagare gli emolumenti ai nostri cittadini più anziani e se, per assurdo, oggi nessun lavoratore dovesse pagare più contributi, tutto il sistema salterebbe.

Considerando che i giovani sono in diminuzione, mentre i pensionati aumentano, presto i conti potrebbero trovarsi a saltare lo stesso, con buona pace dei futuri lavoratori che rischiano di trovarsi a pagare ancora più tasse e di vedere sempre più lontana l’età della pensione.

L’aumento dei pensionati in Italia lo si evince anche se si guarda al settore dei finanziamenti: sono sempre di più i prestiti per pensionati che vengono richiesti (e concessi, ovviamente) rispetto a soluzioni per i giovani, magari quelle per comprare la prima casa. Anche in questo caso, il trend non sembra fermarsi.

Ma l’Italia, che si dice non sia più un paese per giovani, spesso non lo è neanche per gli anziani. Stiamo parlando del fenomeno che è già stato ribattezzato dei “nonni in fuga”: pensionati che, dopo una vita di lavoro nel Bel Paese, decidono di andare a vivere la pensione all’estero: Romania e Bulgaria le mete top (anche perché particolarmente low cost), ma anche le Canarie, le Filippine, la Malesia, la Tailandia, il Marocco e la Tunisia. Interessante un articolo su Intrage che spiega dove poter andare.

Se in Italia vivere con una pensione da 700 euro al mese potrebbe essere impossibile, soprattutto per chi ha un affitto da pagare, andare all’estero assicura una vita agiata nella maggior parte dei casi: affitti da poche decine di euro al mese, prezzi della spesa molto convenienti se paragonati ai nostri e una diffusa comunità italiana (che continua a crescere) sono i punti di forza di questa scelta.

Che futuro è possibile vedere per l’Italia, un paese sempre meno amato dai giovani e dagli anziani?