Il lockdown ci ha portato a trascorrere molto tempo nella nostra dimora, avendo modo di annoverarne i pregi e i difetti. Oggi gli italiani con l’emergenza Covid destinano la domanda abitativa a mutare.

Tra gli aspetti considerati, le richieste in maggior misura registrate, c’è soprattutto l’esigenza di uno spazio esterno abitabile, come ad esempio un balcone oppure quando è possibile un terrazzo oppure un giardino quando. Fra gli elementi da considerare vi è l’introduzione di un piccolo vano all’ingresso, dove poter riporre scarpe, vestiti e cose che portati all’interno potrebbero essere veicolo di probabile contagio.

Si necessitano case luminose ed anche spaziose in maniera da ottenere un angolino per lo smart working, anche che fossero delle cucine economiche, la cosa fondamentale è lo spazio. Si tratta di richieste per impostare le nuove costruzioni. Trattenendoci sugli spazi esterni, è rilevante che ciascuna unità abitativa debba balconi vivibili, quindi con 2 metri di profondità, che consentano la convivialità e il ristoro di tutta la famiglia, sopratutto per i bambini.

Le caratteristiche delle nuove costruzioni, devono considerare e progettare gli immobili con una nuova ottica, sostenendo e prendendo in considerazione ancora di più il benessere di coloro che ci abitano, ci lavorano e ci trascorrono una buona parte del tempo, praticando lo smart working, oggigiorno largamente diffuso. Di conseguenza le future abitazioni avranno anche il cablaggio wifi per migliorare il più possibile il segnale all’interno delle mura di casa.

Matura anche il desiderio a +48% rispetto alle ricerche nei mesi pre-covid19, di poter avere una maggiore privacy anche da vicini e condomini, con un maggior interesse nei confronti delle case indipendenti.

Le ricerche in crescita del 30,5% sono anche per gli attici rispetto al passato. Quindi, l’aspirazione è quella a cercare una casa migliore, ovviamente più spaziosa, che permette di avere i propri spazi e un’organizzazione più comoda dell’ attività familiare.